Tra le
criptovalute che si sono segnalate negli ultimi mesi per la loro capacità di competere con il Bitcoin, c’è anche
Cardano. La moneta virtuale che trae il suo nome da Girolamo Cardano, un matematico italiano famoso per aver inventato il calcolo delle probabilità e il giunto cardanico, è nata nel
2017 sotto forma di
blockchain pubblica decentralizzata, dalla quale trae origine il token ADA. Il progetto che ispira Cardano ha come obiettivo conclamato lo sviluppo di piattaforme di smart contract, ovvero i cosiddetti contratti intelligenti che si perfezionano all’avverarsi di determinate condizioni. In realtà, però, il vero obiettivo è concorrere con Ethereum, la criptovaluta varata da Vitalik Butherin, puntando su una maggiore velocità che ne farebbe un ottimo ausilio nelle transazioni commerciali. Del resto a guidare IOHK (Input Output HK) è
Charles Hoskinson, ovvero il co-fondatore di Ethereum.
A cosa è dovuta la grande crescita di Cardano?
Oltre alla maggiore velocità,
Cardano rispetto a Ethereum può vantare la maggiore sicurezza assicurata dal fatto di essere programmata in linguaggio Haskell e di utilizzare l’algoritmo Ouroboros, ovvero il primo la cui sicurezza è stata dimostrata dal punto di vista matematico. Occorre poi sottolineare come Cardano utilizzi il
metodo proof of stake, basato sul principio che ad ogni utente venga richiesto di dimostrare il possesso di un certo ammontare di criptovaluta e che si differenzia dai sistemi proof-of-work basati su algoritmi di hash che validano le transazioni elettroniche. La conseguenza più importante di questa caratteristica è che
la generazione di Cardano non comporta l’impiego massiccio di energia elettrica necessaria invece per il Bitcoin, facendone quindi agli occhi dell’opinione pubblica una divisa virtuale ecologica.
La questione degli exchange
Altra questione che ha assunto una importanza fondamentale nella vicenda Cardano è quella relativa agli
exchange, ovvero le piattaforme ove è possibile commerciare e scambiare le monete virtuali. Inizialmente, Cardano è stato frenato proprio dal fatto di essere scambiato su pochi exchange, peraltro non molto noti.
La situazione è radicalmente mutata a seguito dell’accordo con Bitmex, che si è immediatamente tradotto in un rally estremamente intenso, tale da aumentare in maniera vertiginosa la capitalizzazione di Cardano, portandola addirittura nella top five di settore.
Come andrà Cardano nel 2018?
Quali sono le prospettive di Cardano per il 2018?
Molti analisti ritengono che la criptovaluta si rafforzerà notevolmente nel corso del 2018. Una previsione fondata non solo sull’andamento dei mercati, che vedono il comparto delle monete virtuali in forte crescita, anche se con l’andamento schizofrenico derivante dalla loro evidente volatilità, ma anche su un
rumor che ha iniziato a circolare dalla fine dell’anno ato, quella relativa ad un
prossimo accordo con quello che è ritenuto l’exchange più importante in assoluto, ovvero Coinbase. Ove ciò si verificasse, la previsione di una notevole crescita di Cardano non potrebbe che realizzarsi, anche se al momento è difficile capire a quale livello potrebbe assestarsi nel corso dell’anno. Non resta quindi che osservare l’evoluzione della situazione, cercando però di tenere presente che se si vuole puntare su questa moneta virtuale, è sempre meglio acquistare nei momenti di debolezza, in modo da porre le basi per realizzare una buona plusvalenza all’atto della eventuale rivendita.