La tappa conclusa a Bardonecchia ha letteralmente rivoluzionato il
Giro d’Italia edizione 101. Il
crollo di Simon Yates e la grande prova di
Chris Froome hanno dato uno scossone tellurico alla classifica, che ora vede l’inglese vantare un consistente vantaggio su
Tom Dumoulin e soprattutto una forma migliore. Ora la carovana rosa è chiamata ad affrontare la ventesima frazione, quella che la condurrà
da Susa a Cervinia, per complessivi 214 chilometri. Sarà l’atto finale del massacrante trittico che era stato posto dagli organizzatori proprio a sigillo di una edizione massacrante della corsa rosa.
Il percorso
La penultima tappa prevede tre salite lunghe e caratterizzate da dislivelli importanti. A rendere il tutto più complicato anche il fatto che la particolare conformazione del percorso non consenta di recuperare gli eventuali distacchi maturati. Si tratta di un classico “tappone” alpino
con ben 4mila metri di dislivello concentrati negli ultimi 90 km, quando i corridori saranno chiamati a scalare
3 salite di quasi 20 km l’una. Ognuna di esse potrebbe quindi essere teatro di clamorosi colpi di scena. La prima ascesa è il
Col Tsecore, 16 chilometri caratterizzati da una pendenza media del 7,7%, ma con tratti che vanno a raggiungere anche il 15%, concentrati negli ultimi 4 chilometri. Una volta raggiunta la vetta avranno inizio una ventina di chilometri di discesa, al termine dei quali i corridori dovranno affrontare le seconda asperità di giornata, ovvero il
Col de St.Pantaléon, con caratteristiche simili alla precedente e una lunghezza leggermente più ampia. Si tratta infatti di 16,5 chilometri al 7.2% di pendenza media, ma soprattutto più dolce nel finale rispetto al Col Tsecore. Dopo la salita inizierà una ripida discesa che introdurrà
al gran finale di Cervinia. In questo caso la salita è ancora più lunga, con ben
19 chilometri, anche se la
pendenza media si attesta al 5,3%. Il tratto più duro sarà quello che inizierà a 11 chilometri dalle vetta, con due chilometri che presenteranno una pendenza attorno all’8% e rampe al 12%. L’ultimo chilometro vedrà quindi addolcirsi la strada, con pendenze tra il 2% e 4%. La tappa sarà decisiva e si prevede grande battaglia tra Froome e Dumoulin alla ricerca del definitivo primato.
Il pronostico della 20ª tappa
La ventesima tappa non ammetterà repliche e sarà una pietra tombale sulla corsa. Le tre salite previste non sarebbero particolarmente ripide, ma sono molto lunghe e, soprattutto, arrivano al termine di una tre giorni terribile, nel corso della quale la caduta più clamorosa è stata quella di Simon Yates. Ora, a giocarsi il primato finale sono rimasti solo Froome e Dumoulin, a meno di un’impresa pressoché ai limiti della realtà da parte di uno dei prossimi inseguitori.
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